Una domanda che ci viene spesso posta è di chi siano gli animali collaboratori in Pet-Therapy.
Nell’immaginario delle persone, gli animali fanno un servizio e quindi, si immagina che normalmente stiano in rifugi appositi o che siano letteralmente di proprietà delle associazioni che li “prestano” agli operatori.
Questo ci deve fare pensare e capire che ancora poco si conosce, realmente, di questo mondo, troppo spesso associato agli sport cinofili ( o equestri).
Viene così normale, come quando si va in un maneggio, pensare al cavallo come “quello della scuola”, un mezzo sul quale si impara ad “andare a cavallo” e che si lascia li dopo averlo usato immaginare che dopo l’Attività il cane vien riconsegnato, come fosse un macchina, a una sorta di pensione.
E’ altresì vero che, molte volte, è proprio chi fa la Pet-Therapy che suggerisce questa impressione, puntando sul fatto che l’animale deve essere perfetto e “funzionante” dando così l’impressione che quando invecchiano o “si rompono” vengono sostituiti con uno più efficiente.
L’immaginario collettivo viene poi favorito da molte scuole che, pur di non perdere “il cliente” avvallanno l’idea che le Attività dipendano per lo più dalle qualità dell’animale, magari acquistato proprio in quell’allevamento là suggerito dalla scuola cinofila, rafforzando l’idea che una corretta preparazione dell’operatore sia un di più in fondo inutile quando basta avere il cane “da Pet-Therapy” e un attestato in mano.
E’ necessario quindi fare un intenso sforzo culturale per andare oltre e spiegare che gli Interventi Assistiti con gli Animali richiedono, prima di tutto, una forte relazione con l’animale-collaboratore, che va profondomanete stimato e rispettato in tutti i suoi bisogni: fisici e emozionali.
Gli animali non vanno “ad ore” ma a “emozioni” e solo una équipe affiatata uomo-animale, una corretta preparazione professionale dell’uomo e una sensibilità imprescindibile verso gli altri esseri viventi garantiscono un corretto approccio.
Rispondendo alla domanda inziale: “di chi sono gli animali collaboratori” esiste quindi una sola risposta: “degli operatori”, vivono e sono parte della loro famiglia, sono valorizzati pienamente nel loro essere compagni di vita perchè solo un animale nel pieno benessere può supportare l’uomo nella cura di altri esseri viventi.